LA STORIA


La notte del 6 dicembre del 1978 è una notte come le altre. Piero Zanfretta, metronotte genovese, percorre la statale 45, a bordo di una fiat 127. Il suo lavoro è quello di controllare alcune ville dell’entroterra ligure, verificarne la sicurezza e, nel caso, acchiappare ladri. Come accade, - così gli pare – quella notte. Ladri, che stanno svaligiando una villa ai margini di un piccolo centro abitato, immersa nel bosco. Piero si appoggia al muro per coglierli di sorpresa. Ma i ladri ne serbano due di sorprese. La prima: lo spingono alle spalle: Piero rotola a terra, disarmato. La seconda: non sono ladri, ma – a suo dire - alieni alti tre metri, cogli occhi gialli a triangolo, i corni ai lati della testa. Poi, per Piero, c’è il vuoto, il buio. E una luce abbagliante che si solleva piano dalla villa, e fugge verso lo zenit.

Il giorno successivo i carabinieri indagano sull’accaduto. Interrogano Zanfretta, e trovano uno strano segno, del diametro di circa tre metri, sul prato antistante alla villa. Non solo: cinquantadue testimonianze: abitanti di Torriglia, tra cui il sindaco e il parroco, che affermano di avere visto una palla di fuoco che si dirigeva verso la villa, proprio in quelle ore. Una palla di fuoco. I giornalli cittadini danno ampio risalto alla vicenda. Metronotte rapito dagli alieni, dicono. E cominciano le risate, lo sfottò dei genovesi, gli scherzi notturni. Ubriacone, mitomane, visionario e via dicendo. Un cronista, però, propone di sottoporre Piero a una seduta di ipnosi regressiva. Lui accetta subito. Il caso Zanfretta comincia qui. Da ciò Piero che rivela sotto ipnosi. Dai particolari inquietanti, di cui non era cosciente. Loro lo hanno tradotto sul loro disco volante. Spogliato nudo. Esaminato.
Loro hanno un piano.
Venti giorni, e il metronotte sparisce ancora. Viene ritrovato in stato confusionale nei boschi presso Torriglia. Strane impronte sul ciglio della strada. Ma anche nuovi avvistamenti nella zona, nuove testimonianze. Un disco luminoso che volteggia nella notte. Una luce triangolare tra il bianco e il giallo. Lo hanno visto in tanti, in troppi. Segue una nuova seduta ipnotica, - trasmessa da una rete locale genovese – e un’iniezione di pentothal (il famoso siero della verità). Una perizia psichiatrica. Il risultato: sano di mente. Piero dice la verità: la sua. Ma qual è la verità? Che i Dargos lo hanno rapito e che vogliono stabilirsi sulla Terra? La risonanza sui giornali è formidabile. Piero viene invitato a Portobello per ben due volte. Ipnotizzato in diretta da un luminare della psicologia. L’Italia intera conosce la sua storia.
La Valbisagno, cioè l’azienda per la quale lavora, è in forte imbarazzo. Da ora in poi tenteranno in ogni modo di impedire questi rapimenti, o di qualsiasi cosa siano. Organizzano piani di emergenza. Concertano interventi congiunti coi carabinieri, che a loro volta informano il ministero della Difesa e il Governo. Ci sono telex, un’inchiesta, relazioni sul tavolo della Procura di Genova. Grado di attendibilità: buono. Ma i rapimenti si ripetono ancora e ancora. Tra inseguimenti nella notte, decine di testimoni oculari, nuvole che si accendono come lampadine; tra metronotte terrorizzati e sedute ipnotiche dai risvolti assurdi, episodi da film di fantascienza di quart’ordine; tra robot dalla testa d’uovo e alieni che parlano utilizzando Piero come una ricetrasmittente, ci sono i riscontri. Tanti. Troppi. E indizi, prove certe. Piero che rivela dettagli impossibili da conoscere.
Impossibili, a meno che...
Dopo il quinto rapimento la storia verrà insabbiata. Come sempre accade quando le spiegazioni più plausibili sono indigeste. Ma ci saranno altri sei rapimenti, di cui poco o niente si conosce. Piero verrà abbandonato al suo destino. Cambierà lavoro. Perderà la famiglia. E quanto ha guadagnato da questa vicenda? Nulla. Anzi, ha perso tutto. La vita, rovinata. E infine, perchè, ci si chiede. Perchè i Dargos – se davvero esistono - non hanno portato a termine il loro piano, perchè non si sono mostrati, perchè? Tutto una menzogna? Una burla geniale? O forse a loro interessava qualcos’altro? Lasciare a Piero un oggetto, per esempio. Uno strano oggetto in custodia. Piero dice d’averlo, ma non ce lo può mostare. E comunque, dice Piero, loro torneranno presto a riprenderselo.
Ma questa volta, saranno numerosi.

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